Abbate: “C’è voglia di raggiungere qualcosa di importante”
A volte serve il fioretto, altre la sciabola: ieri le abbiamo viste entrambe.
Il fioretto nella qualità di alcune giocate, quelle che hanno propiziato i gol ma anche altre, la sciabola per tenere testa ad una partita maschia fin dai primi minuti.
Fonte: Antonio Cucci
Il fioretto nella qualità di alcune giocate, quelle che hanno propiziato i gol ma anche altre, la sciabola per tenere testa ad una partita maschia fin dai primi minuti.
Con il Pontevecchio, Alberto Abbate chiude con la squalifica e a lui chiediamo di approfondire
“Se l’arbitro permette questi contatti è normale che la partita prenda quella piega, ma oggi riscontro con soddisfazione che siamo sul pezzo anche in gare sporche come questa; mi spiace solo che abbiamo lavorato tutta settimana sui calci d’angolo contro, sapendo chi di loro potesse farci male e abbiamo preso gol, questo l’unico neo. Faccio un plauso a tutti per la partita di carattere e la voglia di raggiungere qualcosa di importante”.
La formazione modificata, il modo di stare in campo anche
“L’unico dubbio era la tenuta di Annoni ma mi ha dimostrato di aver recuperato anche quella, sul cambio di modulo non avevo dubbi, sono andato sicuro, poi certo gli ultimi 10 minuti siamo tornati a cinque perché loro avevano messo una punta in più”.
“Se l’arbitro permette questi contatti è normale che la partita prenda quella piega, ma oggi riscontro con soddisfazione che siamo sul pezzo anche in gare sporche come questa; mi spiace solo che abbiamo lavorato tutta settimana sui calci d’angolo contro, sapendo chi di loro potesse farci male e abbiamo preso gol, questo l’unico neo. Faccio un plauso a tutti per la partita di carattere e la voglia di raggiungere qualcosa di importante”.
La formazione modificata, il modo di stare in campo anche
“L’unico dubbio era la tenuta di Annoni ma mi ha dimostrato di aver recuperato anche quella, sul cambio di modulo non avevo dubbi, sono andato sicuro, poi certo gli ultimi 10 minuti siamo tornati a cinque perché loro avevano messo una punta in più”.
Fonte: Antonio Cucci
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